Cineforum “Il Sesto Senso”

9 aprile 2014

Nell’ambito delle attività culturali della scuola di Kemò-vad ci sono anche i Cineforum. Il benessere ha tante sfaccettature, i Cineforum sono una di queste. Il piacere di decidere insieme quale film vedere, il piacere della convivialità che normalmente precede la visione del film, unito al piacere di vedere e discutere insieme film significativi, ci lasciano sempre soddisfatti.

Sono momenti preziosi dove lo spazio creato dalla Scuola, permette l’esercizio dei principi che ne stanno alla base. I film sono un mezzo “piacevole” per confrontarci su temi vari e contemporaneamente approfondire la Cultura che ci è pervenuta tramite la Kemò-vad. In queste serate è possibile confrontarci liberamente con i Gopa della Scuola, facilitati dai temi sollevati dalla visione dei film e dai contributi di ogni partecipante.

Per il cineforum del 9 aprile abbiamo deciso insieme di vedere il film “Sesto Senso”, film che ha ottenuto un grande risultato d’incasso pur trattando un tema scottante qual’è la morte. Il film non dà risposte definitive o si lega a visioni confessionali, semplicemente ipotizza che i morti possano essere visibili ad alcuni viventi con tutto ciò che questo può voler dire.

Il film sa prendere e spiazzare lo spettatore. Inizialmente appare un thriller per poi trasformarsi in atmosfere gotiche alla Edgard Allan Poe. Un film che rompe i luoghi comuni trattando un tema come quello della morte senza mai scadere nel confessionale. Un film dove si capisce cosa realmente sia avvenuto, solo nelle scene finali.

Il film ha colpito ed il dibattito suscitato tra i soci è stato particolarmente variegato. Le domande che il film suscita non sono facili, ma toccano profondamente perché tutti, prima o poi moriremo. E’ un’esperienza che questa società non solo non prepara ad affrontare, ma che considera tabù anche solo parlarne. La morte come esperienza, la morte come elemento di riflessione, come porta verso dimensioni sconosciute, sono tutti argomenti di cui si evita di parlare. La morte può scuotere lo status quo e può portare a scelte di vita inaspettate, persino più libere.

Un film americano che tratta di argomenti tabù e che oltre tutto ha avuto un successo di pubblico enorme (uno dei film con il maggior incasso)... è un segno che questo argomento interessa e fa riflettere. La morte si porta dietro una constatazione apparentemente banale: “siamo nati”, ed una domanda ancora più forte: “dove siamo?”. Cos’è questo contenitore che genera ed accoglie le nascite che chiamiamo esistenza? E dove vanno tutti gli esseri che muoiono? Esiste un dopo morte? Stiamo veramente vivendo oppure stiamo vivendo un sogno? Temi che possono intimorire, spaventare, ma a guardare bene, possono aprire scenari inaspettati.

Il film si apre all’ipotesi dei fantasmi tanto in voga nell’ottocento da cui è scaturito il fenomeno dello Spiritismo tanto avversato dalle frange cattoliche, ma apre alla possibilità che qualcuno possa percepire presenze non sempre spiegabili razionalmente. Chissà quanti di noi hanno un sesto senso in grado di dialogare con entità non visibili, ma che ovviamente si guardano bene dal dichiararlo per non essere presi per pazzi... chissà quanti hanno questo dono o potere...

Le domande suscitate dal film non sono facili, ma meritano di essere prese in considerazione, ma ad un certo punto, anche complice l’ora tarda, la serata si è chiusa... Rimane il sapore di un grande film che merita il successo ottenuto.

 

 

Remo La Rosa







Bookmark and Share